Riceviamo da Tommaso Ubezio e pubblichiamo con molto piacere questa bellissima storia di volo che racconta un primo volo da solista! Auguri Tommy!!
Giornata fantastica di sole sul campo volo di gattinara, vento pressoché assente, Michele, il mio istruttore ed io dopo aver fatto tutti i controlli prevolo con la check list in mano come da manuale , saliamo a bordo del’ I 3430 un ultraleggero storch munito di rotax 582 e flaperoni, praticamente un insetto meccanico gigante. Cinture allacciate, utenze elettriche accese, comandi liberi, procediamo con le manovre che la check ci impone e rulliamo al punto attesa, facciamo un briefing di sicurezza…. prova motore,magneti in ordine parametri in arco verde, direi che e’ ora di allinearsi e prepararsi al decollo.
Michele mi da l’ok io porto il motore a tutta canna, 10, 20, 30km/h, vedo la pista accorciarsi e tengo sempre l’aereo un po’ “leggero” come mi ha insegnato, arrivati 60km/h sento che lo storch vuole volare da solo, ogni volta che si alza da terra sembra una magia, ma mi accorgo che non posso continuare a sognare e devo ritornare con il culo sul sedile e le mani sui controlli, nel volo ogni arto ha una sua funzione la coordinazione nel movimento e’ alla base di una buona stabilità e non posso perdere questa sensibilità’ proprio ora, cazzo!
Stiamo salendo ad una velocità’ di 80 km/h sento il motore a pieno regime controllo la quota, 1100 piedi, e comincio a dargli tregua portandolo a 5750 giri così’anche lui e’ più’ rilassato ….la salita si fa più’ blanda e la velocità’ aumenta fino a portare l’ I3430 alla velocità’ di crociera di “ben” 115 km/h, dopo essere stato sorpassato da due piccioni e un cardellino metto la prua a vista verso Casaleggio e arrivo al campo volo in 10′ circa, sorvoliamo la pista trasversalmente per controllare la manica vento, ma soprattutto un trattore che sta scorrazzando tra le balle di fieno sul proseguimento della pista, nel pieno della sua attività’ lavorativa…dopo due virate ci accorgiamo che il contadino parcheggia il mezzo nel fienile e quindi possiamo riprendere il nostro addestramento.
Ci facciamo il circuito classico con virate a sinistra, controlli del sottovento…….freni, faro parametri ok e cominciamo la discesa riducendo notevolmente i giri del motore, quasi galleggiando nell’aria fino al primo “tocca e vai” eseguito un po’ lungo e così’ riattacchiamo senza paura e vergogna. Dopo altri due circuiti direi perfetti,Michele, non ce la fa più’ e deve fermarsi per fare la pipi’, quindi mi appresto ad un altro circuito con atterraggio. Apre lo sportello e prende la radio dalla tracolla e mi chiedo: ma michele vai a pisciare con la radio?!, questo e’ un folle! mentre scende dice: “adesso e’ arrivato il tuo turno” allineati e fai tutto quello che sai fare! Devo dire che in quel momento non avevo realizzato che da li a poco avrei volato da solo, in quel frangente mi sono tornate in mente tutte le procedure che meccanicamente avevo nella testa e devo dire che il mio istruttore mi ha profuso una tranquillità’ e serenità’ tale che al momento del taglio del cordone ombelicale mi sono sentito una sicurezza “quasi” come se ci fosse ancora su lui a correggermi ad ogni piccolo errore.
Facciamo una prova radio e via a tutta manetta sulla pista di Casaleggio, l’aereo sembra andare fortissimo, come non mai, la rotazione avviene in poche decine di metri , sembra tutto ok e penso: “cacchio” sto volando da solo, devo dire che sono servite tutte quelle nottate insonni che al posto di pensare alle pecorelle che saltavano la staccionata mi ripassavo metodicamente tutte le procedure passo passo per il decollo e l’atterraggio.
oh oh….in quel momento sono due i pensieri che mi affliggono 1) O Michele e’ un folle sul serio, che si e’ fidato a darmi in mano un aereo?! O ho imparato veramente a pilotare un mezzo volante……meglio non pensare alla risposta e portare il culo a terra!!!!!
Nel frattempo sono in volo, controbase ok, arrivo in sottovento, faccio tutte le procedure, sento Michele che mi avverte di controllare, quota,giri e velocità’ … gli do conferma che “sembra” tutto nei parametri ,arrivato in base mi accorgo di essere ancora altissimo a circa 1100 piedi AGL riduco drasticamente i giri al motore, da solo sembra di essere su un tappeto volante, anche senza motore l’aereo vola tantissimo e perde pochissima quota, però noto che il rateo di discesa sembra corretto la velocità’ anche e il muso dell’aereo vede costantemente la pista, potrei mollare i comandi che l’aereo sembra atterrare da solo, qualche piccola correzione per mantenere l’asse pista e a qualche metro dall’erba comincio a richiamare, un po’ di piede destro per riallinearlo e ho sentito finalmente le gomme toccare l’erba, un brivido mi ha attraversato la schiena, per una ventina di metri e poi ancora motore per riprendere il circuito.
Dopo un paio di touch&go Michele mi dice di atterrare che torniamo a gattinara….l’ultimo atterraggio e’ perfetto, ho fatto fatica a crederci di essere atterrato in così’ pochi metri , il mio giovane istruttore sale io emozionantissimo lo ringrazio e gli stringo la mano in segno di una gratitudine immensa per avermi insegnato in modo esemplare e naturale a volare.
Avrei voluto che ci fosse stata mia madre su quell’aereo per ringraziarla di tutto ciò’ che ha fatto per me, ma soprattutto perché’ mi ha insegnato a non fermarmi mai, ad incuriosirmi di ogni cosa e a vivere a pieno la vita ,se oggi sono un aquilotto e’ sicuramente per merito suo!
Nella vita ho sempre inseguito dei sogni, il percorso verso di loro a volte sembra infinito e irrealizzabile ma prima o poi insistendo nel trovare la via giusta lo realizzi, oggi ho raggiunto un desiderio che da più’ di 20 anni tenevo nel cassetto , grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato a tirarlo fuori da quel cassetto ancora pieno!!!!
Tommy